Allevamento e riproduzione di Sceloporus malachiticus 

 

 Testo e foto di Raffaele Padovan e Davide Pezzoni


 

TASSONOMIA

Regno:

Animalia

Phylum:

Chordata

Subphylum:

Vertebrata

Classe:

Reptilia

Ordine:

Squamata

Sottordine:

Infraordine:

Lacertilia

Iguania

Famiglia:

Phrynosomatidae

Genere:

Sceloporus

Specie:

S. malachiticus

Nome scientifico

Sceloporus malachiticus
Cope, 1864

Sinonimi

  • Sceloporus irazuensis - Günther, 1890
  • Sceloporus formosus malachiticus - H.M.Smith, 1939
  • Sceloporus malachiticus - F. Schmidt et al., 1999

 

ETIMOLOGIA

Pare che le radici del nome particolare di questa specie, malachiticus, possano essere ritrovate nelle parole latine malus (mela) o melinos (verde mela), e nella parola greca kiton (tunica). La desinenza -icus indica qualcosa che riguarda ciò che è indicato da quello che precede. Così il nome si riferisce alla “tunica” verde dei maschi adulti (1).

Descritto per la prima volta da Cope nel 1864. Dal 1999 con Schmidt e altri ritorna ad assumere il ruolo di specie a sé riprendendo il nome dato da Cope, mentre in precedenza era stato considerato una sub-specie della lucertola spinosa smeraldina del Messico (Sceloporus formosus).


DISTRIBUZIONE

Originario dell’America centrale, la sua presenza si estende dalla regione messicana dello Yucatan al Belize, Guatemala, Honduras, El Salvador, Nicaragua, Costa Rica e Panama.

 

AMBIENTE VITALE

Sauro arboricolo, predilige pareti rocciose, tronchi e rami. L’attività di caccia è concentrata prevalentemente la mattina, mentre nel resto della giornata molto del tempo lo passa a fare basking al sole. Normalmente dorme nascosto tra il fogliame, su qualche ramo di diametro adeguato, ma per la notte o in caso di pericolo lo si può vedere a volte scavare e interrarsi.

 

DIMORFISMO SESSUALE

Identificare il sesso di questi iguanidi è molto semplice, il maschio infatti è di un bel color verde acceso con la coda turchese, mentre il ventre è bianco con bande azzurre e una fascia (o due punti, dipende dall’esemplare) nera alla base del collo.

Sceloporus malachiticus maschio (foto R. Padovan)

La femmina di contro ha colori meno appariscenti, sui toni del marrone con accenni di verde; sul dorso presenta sempre delle screziature a punti marroni molto scure/nere che formano delle righe orizzontali (particolare che distingue le femmine che hanno un tono più sul verde dai maschi, che non hanno righe scure).

 Sceloporus malachiticus femmina (foto R. Padovan)

In termini di dimensioni non ci sono grandi differenze, i maschi raggiungono circa i 20 cm mentre le femmine tendono ad essere leggermente più piccole. Evidente in entrambi i sessi, al centro del capo, il terzo occhio (o ghiandola pineale).

Durata della vita: viene definita in 3-5 anni in cattività per animali WC (di cattura), animali CB (nati in cattività) potrebbero arrivare a dieci anni secondo alcuni allevatori. Ci si può aspettare attualmente una media 8 anni per esemplari nati in allevamento.

 

IL TERRARIO

Non bisogna farsi ingannare dalle piccole dimensioni dello Sceloporus malachiticus: il terrario per una coppia dovrà essere di almeno 100x50x80h cm; potendo abbondate pure in altezza: nonostante quello che a volte si legge ancora sul web sono animali arboricoli e apprezzano i terrari sviluppati verticalmente, con molti rami e pareti scalabili ricoperte di sughero o pietra. Sono inoltre molto attivi, quasi frenetici nei loro movimenti a volte, e abbisognano di spazi ampi. Se lasciate qualche parete in vetro, il consiglio è di schermarle esternamente (magari con pannelli di polistirolo o simili che aumentano la coibentazione del terrario e aiutano a disperdere meno calore): è infatti importantissimo il mantenimento della “privacy” per questi sauri che facilmente sono stressati dai movimenti nella stanza e dai rumori[2]. Il substrato dovrebbe essere composto da torba acida, fibra di cocco e un 10% di sabbia (che aiuta il drenaggio dell’acqua: sul fondo del terrario al di sotto del substrato è utile inserire uno strato di 2-3 cm di palline di argilla espansa); uno strato di almeno 10 cm è l’ideale per permettere ai sauri di interrarsi; sopra di esso si possono spargere foglie secche oppure sfagno. Pothos, felci, Spathiphyllum, Sanseveria, e altre piante che sopportano picchi di umidità e non siano nocive possono costituire la vegetazione e favoriscono il mantenimento del giusto microclima in terrario, mentre tubi di sughero, rami e liane (dello spessore minimo pari alla larghezza del corpo) sono ottimi per far arrampicare gli Sceloporus e completeranno l’arredamento, mentre è da escludere l’uso del bambù troppo liscio per permettere una presa sicura. Alcuni allevatori consigliano anche l’inserimento di una ciotola  per l’acqua e di una tana umida. Le pulizie nel terrario dovranno essere regolari, soprattutto se popolato da più di un esemplare. Il meglio si ottiene se si riesce a far stabilire nel substrato una colonia di onischi o collemboli che garantisca che vengano consumate le feci che cadono in punti difficilmente raggiungibili.

 

TEMPERATURA, UMIDITA’ e ILLUMINAZIONE

Sono animali che vivono in foreste montane, abbisognano di alta umidità notturna, circa il 70/80%, e di una “rugiada” più leggera al mattino; per il resto della giornata umidità medio-bassa. Per ottenere questo gradiente d’umidità saranno necessarie un’abbondante nebulizzazione serale e una leggera nebulizzata la mattina (gli animali in terrario sembrano visibilmente meno stressati se si mantiene correttamente la giusta umidità). Alcuni allevatori consigliano di utilizzare acqua di osmosi o acqua minerale naturale per evitare un accumularsi nell’organismo dell’animale di cloro e metalli pesanti, ai quali pare siano particolarmente sensibili.

Venendo dalle foreste centroamericane, le temperature dovranno tener conto di escursioni termiche di una certa entità tra giorno e notte (anche di 5-7°C). Dunque il terrario pur essendo di ambiente tropicale dovrà essere relativamente “freddo”, anche se di notte è necessaria una ceramica termostatata se la temperatura scende sotto i 16°-18°C (c’è chi li alleva senza particolari problemi con queste temperature notturne). La temperatura di basking dovrà essere intorno ai 30°-32°C (massimo 35°C, attenzione d’estate!), con la zona fredda che può raggiungere anche i 24°C. Come già detto l’umidità dovrà essere alta soprattutto di notte.

 

ALIMENTAZIONE

I malachiticus sono sauri prettamente insettivori ed estremamente voraci, tendono a mangiare tutto quello che possono (arrivano ad apprezzare anche i coleotteri delle tarme della farina…) e di conseguenza ad ingrassare molto velocemente, con il rischio di problematiche anche gravi al fegato; sarà quindi buona cosa nutrire i baby tutti i giorni, gli adulti invece a giorni alterni. Senza lasciarsi impietosire se vengono a cercare cibo quando ci si avvicina alla teca… Essendo sauri diurni gli insetti andranno somministrati durante il giorno (preferibilmente la mattina) e l’alimentazione sarà costituita come base da grilli, blatte o locuste di adeguate dimensioni, e per variare mosche (allevate all’uopo, non catturate), falene, tarme della farina (queste ultime saltuariamente) e massimo una volta al mese camole del miele. Altri insetti di dimensioni adeguate saranno graditi ai nostri ospiti. A volte assaggiano anche frutta dolce: banana, cachi, mela, pera tagliati a pezzetti.

Necessarie le comuni integrazioni di carbonato di calcio ad ogni pasto, e di calcio + D3 una volta la settimana; complessi multivitaminici possono essere somministrati una/due volte al mese. Saltuariamente (fino a una volta ogni due settimane a detta di chi lo attua) si può integrare con polline di fiori disciolto in acqua e nebulizzato, cosa che risulta essere molto gradita e ha anche l’effetto positivo di far bere abbondantemente gli animali.

 

ILLUMINAZIONE

Come illuminazione sono consigliate lampade a ioduri metallici (attualmente in commercio si trovano facilmente le Solar Raptor o le Bright Sun) da 35w per animali di foresta tropicale. In alternativa si può utilizzare un comune spot che porti il punto basking a circa 30°, abbinato a neon o compatta UVB al 5% (dato che gli Sceloporus si arrampicano ovunque, è necessario che le lampade siano  assolutamente non raggiungibili, meglio se all’esterno del terrario per evitare ustioni agli animali).


Terrario per S. malachiticus (foto D. Pezzoni)

Altro esempio di terrario per S. malachiticus (foto R. Padovan)

 

ALLEVAMENTO

Come molti altri sauri sono animali con spiccata territorialità tra i maschi, che possono essere abbastanza aggressivi: se si vuole riprodurli l’ideale è tenere un maschio con almeno due femmine (per evitare che una sola sia troppo stressata; le femmine non si dimostrano territoriali tra di loro e quindi normalmente non crea problema la loro convivenza: naturalmente il terrario deve avere misure adeguate). Molti nascondigli sono assolutamente necessari: cortecce, tane, foglie. Soprattutto è necessaria una fitta vegetazione che aumenti i nascondigli a disposizione quando gli animali sono sulle pareti o sui rami, e tenga l’umidità della teca intorno a parametri ottimali. I malachiticus dimostrano un comportamento prevalentemente da sauri arboricoli, sostando spesso in parete o sui rami sia per il basking, sia per dormire. Il terrario deve essere ricco di rami su cui amano spostarsi: è spettacolare vederli cacciare saltando da un ramo all’altro o dalla parete di roccia al ramo… Consigliabili dunque almeno tre pareti scalabili nel terrario. Alcuni rami in posizione riparata - di modo che possano essere scelti per dormire - e il punto basking dovranno essere larghi più del corpo del sauro.

Necessaria anche un’adeguata areazione garantita da una presa d’aria frontale in basso e dalla parte soprastante del terrario in rete. Piccola curiosità: spesso sentirete i malachiticus fare scatti di corsa a velocità folle aggrappati sottosopra alla rete del soffitto del terrario…

 

ATTENZIONI PARTICOLARI

La muta è una nota “dolente”: probabilmente anche a causa della particolare conformazione “spinosa” della squame carenate, la muta avviene con estrema lentezza e a pezzi (impiegano anche un paio di settimane a completarla); un aiuto può essere dato dall’aumentare durante il periodo di muta l’umidità nel terrario. Va controllato che non rimangano residui di muta ad anello sulle dita. Attenzione alla coda, che autotomano per difesa e che può ricrescere, ma non con i colori brillanti dell’originale.

 

RIPRODUZIONE

Per quanto riguarda la riproduzione, la prima cosa da notare è che gli S. malachiticus sono rettili ovovivipari: le femmine conservano all’interno del corpo le uova fecondate e partoriscono da 4 a 15 piccoli dopo circa tre mesi di gestazione. Attenzione a monitorare i giorni in cui presumibilmente la femmina partorirà, per togliere subito i piccoli dal terrario ed evitare che vengano predati dagli adulti. Essendo una gestazione relativamente lunga, e non essendo sempre presenti per assistere all’eventuale accoppiamento (in caso di esemplari di sesso diverso che convivano), se qualche femmina dovesse “ingrassare” particolarmente tra agosto e i primi di ottobre, tenetela d’occhio!

Come per tutti i sauri si consiglia la convivenza tra sessi diversi quando gli esemplari hanno raggiunto l’età adulta, per evitare problemi alle femmine dovuti a gravidanze precoci. Si consiglia di formare un harem di un maschio con almeno due femmine: nel periodo dell’accoppiamento il maschio può essere molto insistente, e se concentra le sue attenzioni su una femmina sola può arrivare a stressarla con conseguenze irreparabili.

La bruma può favorire l’accoppiamento stimolando l’ovulazione nelle femmine. Tenendo conto che lo smeraldino abita foreste dell'entroterra che si estendono dagli 830 ai 1780 metri di altitudine, e che in queste zone l'escursione termica tra giorno e notte è accentuata (nei mesi invernali le minime notturne raggiungono anche i 15°C e in Honduras ad esempio nelle foreste sui 900 slm la temperatura media annua è di 21°C), si può effettuare una bruma a 19°-20°C per circa due mesi.

 

I BABIES

I baby alla nascita misurano circa 2,5-3cm coda compresa, sono di un colore marrone scuro screziato di nero e bianco, con ventre bianco grigiastro. Sono vigili e attivi dovendo esser subito indipendenti per sopravvivere all’eventuale aggressività predatoria degli adulti. Possono essere stabulati in vasconi con scottex sul fondo, rami, cortecce e piante (vere o finte) che garantiscano rifugi e riparo per i piccoli. Va lasciato un tappino con dell’acqua e curate le nebulizzazioni per non far disidratare gli animali nati da poco. Vanno eseguire regolari integrazioni secondo quanto già scritto per gli adulti. Illuminazione con piccolo spot che garantisca un punto di basking (molto apprezzato e frequentato) e neon UVB 5%. Già al secondo-terzo giorno i baby iniziano a mangiare con voracità: usate sempre microcibo di dimensioni adeguate (microgrilli, neanidi di blatte, punteruoli del fagiolo, drosophila).

Da subito i piccoli si rivelano aggressivi e territoriali: i più forti tenteranno di allontanare gli altri dal basking e ad impedire loro di alimentarsi, con conseguenze anche letali per i babies che arrivano a stressarsi troppo. Per questo è consigliabile stabularli in box singolarmente già dopo i primissimi giorni.


 

Sceloporus malachiticus baby, 2-3 giorni di vita (foto D. Pezzoni)

 

LINK UTILI

www.petsuppliesplusfl.com/AnimalCare/Reptiles/emeraldswift.htm

http://en.wikipedia.org/wiki/Sceloporus_malachiticus

http://www.petsuppliesplusfl.com/AnimalCare/Reptiles/emeraldswift.htm

http://www.herpcenter.com/reptile-caresheets/emerald-swift.html

http://lllreptile.com/info/library/animal-care-sheets/lizards-and-monitors/-/emerald-swift/



[1] Per la tassonomia e le brevi note etimologiche vedi Wikipedia (http://en.wikipedia.org/wiki/Sceloporus_malachiticus) e The Reptile database (http://reptile-database.reptarium.cz/species?genus=Sceloporus&species=malachiticus&search_param=%28%28taxon)

[2] Piccola nota: in molte schede ancora diffuse si parla di rettili “docili”, che arrivano a riconoscere chi porta loro il cibo e a non aver paura del contatto: in realtà queste sono esperienze particolari che qualcuno ha avuto con qualche esemplare dal comportamento piuttosto atipico: di fondo sono animali schivi e facilmente stressabili, quindi il consiglio è maneggiarli il meno possibile, limitando i contatti alle necessità di pulizia o di visita veterinaria.