RHACODACTYLUS CILIATUS: ALLEVAMENTO E RIPRODUZIONE

 

Testo e foto di Sergio Gattulli


Rhacodactylus ciliatus è un geco notturno originario delle foreste della Nuova Caledonia, un arcipelago situato nell'Oceano Pacifico, poco distante dall'Australia.

Popolazioni di ciliatus sono state rinvenute a sud della Grande Terre (isola maggiore della Nuova Caledonia) e nell'Isola dei Pini. Si credeva estinto fino al 1994, data in cui venne ritrovato proprio su queste isole.

Gli esemplari adulti possono misurare 24-26 cm, coda compresa, con un peso complessivo che va dai 30 ai 55 grammi; se stabulati correttamente sono gechi molto resistenti che possono raggiungere i 20 anni d'età.

Hanno una testa molto larga e allungata e due file di spine (sono squame modificate, da cui il nome “geco crestato”), lunghe anche mezzo centimetro, che si dipartono dalla regione sopra-oculare e gli conferiscono un aspetto molto particolare perché sembrano delle vere e proprie ciglia (donde il nome “ciliatus”): esse percorrono poi tutto il corpo fino alla base della coda.

Essendo un geco semi-arboricolo, R. ciliatus è dotato di cuscinetti adesivi, chiamati lamelle, su ciascuna delle sue dita e sulla punta della coda. Queste lamelle sono costituite da migliaia di peli microscopici, detti “setae”, che poi si dividono ulteriormente in setole; queste setole consentono al geco di aderire a qualsiasi superficie che entri in contatto con lui.

La bellezza di queste lamelle consiste nel fatto che il geco puo “rompere” l'aderenza semplicemente modificando l'inclinazione della sua zampa, in modo che possa saltare da una superficie all'altra.

Il geco crestato come la maggior parte dei gechi non ha palpebre; usa la sua lingua lunga e flessibile per leccare i suoi occhi e mantenerli umidi e privi di polvere.

La maturità sessuale viene raggiunta tra i 9 e i 12 mesi. E' facile distinguere i soggetti di sesso maschile a causa dello sviluppo di un “bulbo” alla base della coda; le femmine non si devono far accoppiare fino a quando non abbiano raggiunto un peso di almeno 35 grammi, peso che viene raggiunto attorno ai 14-18 mesi di vita.

Per quanto concerne l’allevamento dal momento che sono gechi arboricoli è necessario ospitarli in un terrario che sia sopratutto sviluppato in altezza; esso dovrà essere delle dimensioni giuste da permettere loro di fare qualche bel saltino da un ramo all'altro ma non troppo spazioso perché altrimenti faranno fatica a catturare gli insetti offerti.

Le misure ideali per un esemplare adulto sono di 50cm(L)x 40cm(P)x 60cm(H).

Dovrà quindi contenere un substrato di carta assorbente o di panno di spugna, in grado di trattenere bene l'umidità, dei rami che siano il più possibile ruvidi e irregolari (non lisci come quelli del bamboo) poiché più ruvidi sono e più consentono loro di avere un'ottima presa e di arrampicarsi facilmente, tante foglie finte (oggi facilmente reperibili nei negozi specializzati) in quanto amano nascondersi tra esse, specialmente di giorno quando dormono e, nello stesso tempo, aiutano a “raccogliere” le goccioline d'acqua dopo le nostre nebulizzazioni e consentono loro di bere. Il terrario dovrà infine avere una parete (o la parte superiore) di rete per consentire un buon ricircolo d'aria poiché l'aria stagnante, a lungo andare, può provocare delle malattie respiratorie mortali. Qualora si desideri arredare il terrario in maniera più naturale si può utilizzare come substrato del muschio o della torba di sfagno che trattengono bene l'umidità.

Ricordate bene: è meglio che una parete del terrario sia più irregolare e ruvida possibile, per esempio potete usare delle sezioni di sughero o delle cortecce, in quanto consentirà ai ciliatus di stare ben saldi durante il loro lungo riposo diurno ed eviterà che si formi la cosidetta floppy-tail (cioè la coda che cade in avanti, tipica dei gechi carenti di calcio e che sostano troppo tempo su pareti lisce come vetro o plastica).

I ciliatus prediligono temperature che vanno dai 18°C ai 30°C massimo, quindi se li tenete in casa potete anche non usare alcuna fonte di riscaldamento; invece per i piccoli, se la temperatura non scende mai al di sotto dei 18-19°C potete non riscaldarli, altrimenti è opportuno usare un piccolo tappetino riscaldante alloggiato lungo la parete esterna del terrario (infatti se i piccoli sono tenuti a temperature basse si rallenta il loro metabolismo con il rischio che non si alimentino).

Attenzione all’umidità: questi gechi richiedono elevata umidità (70-75%), quindi io nebulizzo due volte al giorno nel periodo estivo e ogni sera nel periodo invernale.

I Rhacodactylus, come tutti i gechi, sono principalmente carnivori, e si nutrono in prevalenza di insetti; oltre che da essi, parte integrante della loro dieta è costituita anche da frutta.

Esistono oggi mangimi specifici liofilizzati da miscelare con acqua, prodotti appositamente, che tengono conto delle esigenze alimentari di questa specie che, da soli, potrebbero costituire la normale dieta del geco; personalmente li utilizzo ma non come sostitutivo di insetti e frutta, piuttosto come “integratori”, sebbene numerosi allevatori usino con successo questi preparati come unico alimento.

Per l'apporto di insetti nell'alimentazione si utilizzano prede vive quali grilli, blatte, camole e tarme della farina.

Il metodo più facile ed usato per somministrare la frutta consiste nell'utilizzo di omogeneizzati alla frutta; dalle mie osservazioni pare che i più apprezzati siano omogeneizzati ai frutti tropicali o a base di mela e banana.

Da Marzo ad Ottobre somministro i pasti di sera, a giorni alterni, secondo questo schema:

  • ·Primo giorno: preparato a base di omogenizzato
  • ·Secondo giorno: preparato a base di omogeneizzato
  • ·Terzo giorno: insetti

Alcuni allevatori forniscono invece prede vive due volte alla settimana e omogeneizzato una sola volta; ci tengo a precisare che la quota proteica della razione è fondamentale per il corretto mantenimento del ciliatus e che è quindi sbagliato pensare di poterlo alimentare solo con omogeinizzato.

A Novembre, mese in cui comincia il periodo di bruma, inizio a ridurre gradualmente la quantità di cibo offerto e le somministrazioni dei pasti passano da 3 a 2 volte per settimana; ricomincio poi a ripristinare la normale quantità di cibo servita in Febbraio, mese in cui il periodo di letargia generalmente termina.

Ovviamente oltre all'alimentazione è necessario fornire anche acqua; si potrebbe utilizzare allo scopo una ciotola che la contenga, anche se raramente i gechi bevono direttamente dal contenitore: questa specie si abbevera sempre leccando le gocce che si formano nel terrario a seguito della nebulizzazione giornaliera; per questo motivo ho smesso di utilizzare ciotole contenenti acqua.

Di integratori ne esistono in commercio di vari tipi e di varie marche; premetto subito che sconsiglio subito prodotti polivitaminici in condizioni di normale salute poiché essi assimilano vitamine a sufficienza dall'omogeneizzato somministrato nell'alimentazione.

Importanza fondamentale ha invece l'integrazione di Calcio e Vitamina D3; esistono anche in questo caso prodotti specifici per rettili che contengono unicamente una miscela di Ca e Vitamina D3 che necessariamente vanno utilizzati durante l'allevamento del ciliatus per prevenire patologie come la malattia ossea metabolica (MOM).

Oltre all'aggiunta dell'integratore nel composto a base di omogeneizzato, bisogna integrare anche gli insetti da somministrare: per farlo basta mettere le prede in un contenitore con un po' di Ca e Vitamina D3 e agitare il tutto in modo da ricoprire leggermente gli insetti da pasto con l'integratore. Alcuni allevatori lasciano anche a disposizione un contenitore con il calcio all'interno del terrario, in modo che il geco possa nutrirsene all'occorrenza.

Per quanto riguarda la riproduzione, le femmine sono mature sessualmente intorno all'anno di età, invece i maschi un po' prima: intorno ai 7-8 mesi. Se intendete riprodurli occorre ricordare due cose fondamentali:

  • · la femmina deve avere un peso di almeno 35 grammi;
  • · non lasciate mai due maschi nella stessa teca sia nel periodo riproduttivo che dopo perché sono molto territoriali e possono farsi molto male, persino amputarsi la coda! Al contrario possono essere lasciate 2 o 3 femmine con 1 solo maschio.

Solitamente si uniscono le coppie o i trii riproduttivi a Marzo, quando le temperature ambientali si fanno un po' più miti, si lascia il maschio con le femmine solo per una settimana per evitare che le stressi troppo, dopodiché si dividono.

Ad accoppiamento avvenuto, dopo 28-30 giorni, le femmine depongono le uova in alcune ciotole inserite appositamente nel terrario e riempite con della torba umida.

Dopo che la femmina ha deposto non va di nuovo riunita al maschio se volete ottenere un'altra deposizione perché esse sono dotate della capacità di ritenzione spermatica e possono fare altre 4-5 deposizioni fertili dopo un solo accoppiamento.

Non fate fare più di 6 deposizioni alle vostre femmine in quanto possono indebolirsi a tal punto da morire.

Tra una deposizione e l'altra è fondamentale nutrire la femmina il più possibile per non farle perdere troppe forze; ho notato che talvolta alcune femmine, dopo aver deposto, smettono momentaneamente di nutrirsi per una settimana o anche 10 giorni; per ovviare a ciò ho sperimentato un semplice rimedio: le prendo in mano delicatamente e avvicino alla loro bocca un cucchiaino contenente l'omogeneizzato e loro, dopo averne sentito il profumo, iniziano a leccarlo; continuo con questo trattamento anche le settimane successive se mi accorgessi che le femmine sono troppo magre, fino a farle riacquistare una certa vigorosità.

Come riportato sulla scheda di allevamento, l’allevamento di R. ciliatus non necessita di permessi C.I.T.E.S.

Si consiglia la consultazione del sito www.ciliatusmania.com