Tartaruga Scatola Vietnamita

Cuora galbinifrons (Bourret, 1939)

di Filippo Stefano dell'Aera

Ordine: Testudines; Sottordine: Cryptodira Famiglia: Geoemydidae; Genere: Cuora; Specie: galbinifrons

Sottospecie: C. g. galbinifrons; C. g. bourreti; C. g. picturata




 Cuora g.galbinifrons (figura in alto) occupa un areale compreso tra la Cina il Laos e il nord/centro Vietnam, Cuora g. bourreti (figura centrale) è endemica delle foreste tropicali del centro Vietnam e Cuora g. picturata (figura in basso) occupa, invece, un piccolo areale del Vietnam del sud.

Di dimensioni medie comprese tra i 15 e i 20 cm, Cuora galbinifrons è una tartaruga molto schiva e timida dal carapace molto bombato, di colore variabile dal marrone al giallo con due fasce di colore più chiaro che attraversano il carapace lateralmente. Il piastrone presenta una cerniara tra gli scuti pettorali e addominali che permette all’animale di chiudersi ermeticamente in caso di pericolo. La testa e il collo possono essere di colore rosso, arancione o giallo; lateramente alla testa presenta una livrea irregolare anch’essa di colore rossa, gialla o arancione con piccole striature scure. Il dimorfismo non è sempre di facile riconoscimento, i maschi hanno comunque la coda più lunga e l’apertura cloacale è posta fuori dai margini dello scuto sovracaudale.

RICONOSCERE LE SOTTOSPECIE

Cuora galbinifrons galbinifrons: piastrone completamente nero, dimensioni massime 19/ 20 cm.

Cuora galbinifrons bourreti: piastrone chiaro con una macchia nera circolare presente su ogni scuto. Dimensioni più contenute comprese tra i 14 e i 16 cm.

Cuora galbinifrons picturata: piastrone simile al pistrone di C.g. bourretisi differenzia per la colorazione più chiara e la pupilla dell’occhio di forma stellata.

Terrario/Parametri: specie proveniente da climi tropicali, va allevata in terrari con temperature diurne comprese tra i 25° e i 32°C e temperature notturne non inferiori ai 18/20°C e umidità sempre piuttosto alta (60-70%). Cuora galbinifrons ssp è specie molto schiva e timida che passa gran parte del tempo nascosta e, se maneggiata, si stressa facilmente. Il terrario deve essere arredato con piante e nascondigli, fondo di torba e uno strato di foglie secche. Necessita di una parte acquatica spaziosa con acqua sempre pulita , ama spesso entrare in acqua per espletare i propri bisogni fisiologici e può restare in acqua anche per alcuni giorni. Non ama la forte illuminazione, ma consiglio di usare delle lampade HQL (in grado di produrre calore e raggi ultravioletti) per creare un punto caldo da una parte del terrario e una lampada in ceramica collegata a un termostato sui 18°/20°C per la notte qualora le temperature del luogo dove è alloggiato il terrario dovessero scendere al di sotto dei succitati valori. In estate può essere alloggiata all’esterno in un recinto che abbia comunque le stesse caratteristiche ambientali del terrario invernale ovvero alta umidità, con innaffiature regolari almeno una volta al giorno, parte acquatica o laghetto e molte piante a cespuglio sotto cui possano ripararsi dalla calura estiva e nascondersi.

Alimentazione: specie onnivora con predilezione di alimenti di origine carnivora si nutredi insetti, limacce, chiocciole, lombrichi, pesce, carogne e frutta matura come banane, ciliegie, fragole, fichi ecc.

Riproduzione: alquanto difficile in quanto esemplari di cattura necessitano anchedi  alcuni anni per adattarsi alla vita di cattività. Le femmine, inoltre, dovrebbero raggiungere la maturità sessuale non prima del tredicesimo anno di età. Ogni deposizione può contare da 1 a 3 uova, e vanno poste in incubatrice a temperature comprese tra i 28°e i 30°C con alto tasso di umidità. I piccoli vanno allevati alla stregua degli adulti, sebbene abbiano più propensione all’acqua per i primi 3-4 anni.

C.I.T.E.S.: nei paesi di origine è fortemente minacciata a causa della deforestazione, inquinamento e, soprattutto, dalla caccia per l’utilizzo di queste tartarughe nella medicina e alimentazione tradizionale asiatica. Esemplari di cattura arrivano sul mercato della terraristica fortemente stressati, disidratati e parassitati, con conseguente altissima mortalità. Al contrario esemplari nati in cattività sono meno schivi e si adattano benissimo alla cattività.

E’inserita in Appendice II della C.I.T.E.S in allegato B del regolamento CE 1335/2005 e nel libro rosso IUCN in quanto specie a forte rischio di estinzione.

 

Per ulteriori informazioni Filippo (stefil.del@alice.it)