ALLEVAMENTO E RIPRODUZIONE

DEGLI SCINCHI DALLA LINGUA BLU

 

 di Alessandro Vlora, Oreste Triggiani

 

Articolo parzialmente pubblicato sulla rivista “Il mio acquario” (luglio 2001)

 

Tra i sauri la famiglia Scincidae è la più numerosa comprendendo in essa un centinaio di generi e circa 1300 specie a distribuzione cosmopolita. In particolare i rappresentanti dei seguenti quattro generi hanno la peculiarità di possedere la lingua di colore blu:


-1- Cyclodomorphus (Fitzinger, 1843) cone specie di piccole dimensioni e di corporatura sottile, lunghe al massimo una ventina di centimetri.

-2- Hemisphaeriodon (Peters,1867) include l’unica specie Hemisphaeriodon gerrardi. La peculiarità della specie è che la lingua, blu nei giovani, diviene successivamente rosa. Gli adulti sono lunghi fino a 45 cm, di colore marrone con numerose anellature lungo il corpo e la coda. Presente in foreste umide della costa est dell’Australia ha costumi diurni negli ambienti caldi, notturni in quelli più freddi.

-3- Trachydosaurus (Grey, 1825) cui appartiene Trachydosaurus rugosus con le sottospecie rugosus, nella parte ovest dell’Australia, asper dell’est Australia  e konowi  nell’Isola di Rottnest. La colorazione è fondamentalmente marrone scuro o nerastra con eventuale presenza di macchie giallastre o biancastre.

-4- Tiliqua (Grey, 1825) comprende le "tilique dalla lingua blu" di cui se ne conoscono le seguenti specie:

-Tiliqua casuarinae (Dumeril e Bibron, 1839) diffusa lungo la costa dal New South Wales, est di Victoria e in Tasmania, ha corpo sottile ed è lunga una trentina di centimetri compresa la lunga coda. Vive nei pascoli erbosi in prossimità di foreste e, a differenza delle altre tilique, non esita ad amputarsi la coda in caso di pericolo.

-Tiliqua occipitalis  (Peters,1863) rinvenibile nella parte ovest dell’Australia, è tipica di aree molto aride, desertiche. La colorazione è giallastra con quattro sei bande di colore marrone chiaro che alle volte interessano oltre al dorso anche la zona ventrale del rettile. L’adulto arriva ad una quarantina di centimetri di lunghezza.

-Tiliqua adelaidensis (Peters 1863) è la specie più rara, presente solo in alcune aree attorno ad Adelaide, nella parte sud dell’Australia. Ritenuta estinta, è stata ritrovata nel 1992. Lunga meno di 10 cm con una coda che rappresenta il 75% della lunghezza totale.

-T. multifasciata (Sternfeld, 1919) vive in una vasta area comprendente la zona deserticola e quella tropicale del nord-ovest dell’Australia. Nei mesi più freddi ha attività diurna, altrimenti è crepuscolare-notturna. La colorazione è grigiastra superiormente, con una decina di anellature aranciate che possono essere interrotte ed irregolari. Posteriormente agli occhi vi è una fascia temporale scura, tipica della maggioranza delle tilique.

-Tiliqua scincoides (White, ex Shaw, 1790) a cui appartiene la sottospecie scincoides e la intermedia.

La Tiliqua scincoides scincoides è ampiamente diffusa nel sud-est australiano e in Nuova Guinea. Molto probabilmente i soggetti presenti nel sud di Irian Jaya, Nuova Guinea; Kei Island e Tuninbar Island sono una razza distinta di T. scincoides (Winston, 1994) e sono caratterizzati dall’avere zampe corte e il corpo più tozzo della sottospecie australiana. La colorazione è molto variabile, si trovano soggetti con colori molto brillanti e altri con colori opachi e smorti. Il capo di colore uniforme ha, solitamente, una banda nera o marrone scuro posteriormente agli occhi (fascia temporale). Il corpo dal nocciola chiaro al marroncino, è interessato da bande di colorazione dal nero al rosso scuro che arrivano fino alla punta della coda. I maschi misurano fino a 60-65 cm di lunghezza.

La seconda specie, cioè la T. scincoides intermedia (Mitchell, 1950) rinvenibile nella zona tropicale del nord Australia, vive in svariati ambienti ma più comunemente in boschi e savane. Il capo non presenta le fasce temporali, la colorazione è più brillante della specie precedente e, nei giovani i fianchi sono percorsi da fasce scure e giallo oro. L’adulto lungo fino a 60 cm ha abitudini diurne (figura 1).

-Tiliqua nigrolutea (Quoy e Gaimard, 1824) arriva a 60 cm di lunghezza e la sua presenza è limitata al sud-est dell’Australia e alla Tasmania. Si trova in ambienti più disparati, dalle foreste alla zone più secche, con grande capacità di adattamento alle diverse temperature e umidità. La colorazione dorsale è molto variabile dal nero al grigiastro  con macchie irregolari giallo arancio.

-Tiliqua gigas (Schneider, 1801) conosciuta come "tiliqua dalla lingua blu della Nuova Guinea", è diffusa in Nuova Guinea e diverse isole Indonesiane fino ad ovest di Sumatra. Vive nelle steppe ed è una specie subtropicale che necessita di unmidità bassa. Arriva a 50 cm di lunghezza ed ha un corpo tozzo con zampe corte e robuste. La colorazione di fondo varia dal marrone dorato al grigiastro con bande incrociate più scure. I fianche sono percorsi da una fascia estesa ed irregolare nero-marrone che si estende fino alle zampe. La zona ventrale è chiara con macchioline scure.

 

Mantenimento ed allevamento in cattività

Gli Scinchi in generale sono molto richiesti sul mercato hobbistico, principalmente quelli con la lingua blu, data la loro facilità di mantenimento, di allevamento, la longevità. Sfortunatamente per gli appassionati non tutte le specie precedentemente elencate sono commerciate ma solo alcune, allevate in cattività o catturate in Nuova Guinea e Tailandia, giacché la fauna e la flora australiana sono rigorosamente protette.

Una tra le specie più interessanti è indubbiamente Hemisphaeriodon gerrardi.  Il corpo molto più affusolato di quello delle altre tilique, la coda sottile e prensile, le zampe slanciate con lunghe dita, le permettono di arrampicarsi sulle piante; altra differenza è quella di possedere la lingua rosa.

Una coppia di H. gerrardi può essere allevata in un terrario alto oltre 1 m, x 50 x 50 cm, U. R. elevata e ottima ventilazione, per evitare ristagno di umidità e sviluppo di pericolosi funghi e batteri. Nel terrario sono indispensabili alcuni rami dati i costumi arboricoli della specie. Sebbene notturna, se alimentata durante il giorno, in cattività cambia abitudine.

La temperatura di mantenimento è 25-27 °C di giorno e 20 °C la notte. Per favorire il metabolismo del calcio è indispensabile fornire il terrario di un neon che emetta UV-B.  Sul fondo uno strato di trucioli di legno o tutolo di mais o anche frammenti di corteccia di pino. Alcuni cilindri di cartone per nascondiglio ed una ciotola di acqua completano l’arredamento.

Il terrario andrebbe giornalmente spruzzato con acqua tiepida per mentenere la umidità a un livello non inferiore al 65%.

L’alimentazione è a base di molluschi gasteropodi con o senza conchiglia; il sauro può accettare anche qualche larva di insetto e grilli, se abituato da piccolo. Occasionalmente gradisce pezzetti di frutta fresca. Gli esemplari nati in cattività possono adattarsi a mangiare anche la carne in scatola.

Riproduzione: Hemisphaeriodon gerrardi si alleva facilmente in cattività e, se nutrito appropriatamente, raggiunge la maturità sessuale in 30 mesi. Come per la maggioranza delle tilique è molto difficile riconoscere i maschi dalle femmine poiché hanno caratteristiche morfologiche molto simili e non è facile far estroflettere gli emipeni ai maschi in età riproduttiva.

I potenziali riproduttori devono, per prima cosa, essere separati e sottoposti ad un periodo di “brumazione”, cioè a riduzione di fotoperiodo e temperatura durante il periodo invernale.

Dopo una "brumazione" di 50-60 giorni con 8 ore di luce e 13-15 °C, la temperatura va gradatamente aumentata fino a 24-25 °C ripristinando il fotoperiodo di 13-14 ore.

Dopo un paio di settimane e una alimentazione abbondante, gli animali vanno riuniti a coppie e tenuti sotto stretta sorveglianza per intervenire in caso di manifesta aggressività. Il maschio in presenza di una femmina tenderà a seguirla per il terrario per poi prenderla per il collo; questa, se recettiva, alzerà la coda permettendo l'accoppiamento. Si sarà così sicuri di aavere maschio e femmina e gli incontri andranno ripetuti fino a quando la femmina li tollererà. Le coppie quindi andranno nuovamente separate. Se la femmina non è recettiva o il partner è dello stesso sesso vi verificheranno aggressioni a morsi con il rischio di amputazioni di pezzi di coda o anche arti. Per evitare questo, gli incontri andranno attentamente seguiti dall'allevatore.

Come tutte le tilique, anche H. gerrardi è viviparo e dopo un periodo di gestazione variabile dai 3 ai 5 mesi darà alla luce da 5 a 30 piccoli lunghi 5-7 cm. Questi dovranno essere allevati separatamente per evitare che si aggrediscano ed alimentati con pezzetti di gasteropodi e insetti di piccole dimensioni.


Molto ricercato dai collezionisti, ma di difficile reperimento sul mercato hobbistico e di prezzo elevato è Trachydosaurus rugosus. Esso ha il corpo rivestito di larghe scaglie embricate che lo fanno assomigliare ad una pigna lunga 25-30 cm con una grossa coda corta e arrotondata. La coda, che rassomiglia alla testa, serve a distrarre un eventuale predatore attraendolo verso una parte non vitale.

Il maschio di T. rugosus ha normalmente la testa più larga e smussata della femmina e una coda piu lunga e sottile; caratteristiche non sono valide per sessare le altre specie di tilique  (Wagner e Richardson 1988; Greer 1989).

A differenza della specie precedente, il clima del terrario deve essere secco poiché il sauro vive in natura in ambienti aridi. Per una coppia di Trachydosaurus è sufficiente un terrario basso (40 x 60 x 80 cm) con un contenitore per l’acqua e una lampada a raggi UV-B. La temperatura diurna di 27-30 °C deve scendere a 20 °C durante le ore notturne.

Sono animali polifagi anche se individualmente evidenziano preferenze alimentari. La dieta deve esse prevalentemente vegetariana: pezzetti di mela e pera, banana, chicchi di uva, rondelle di carota, pomodoro, melone, zucchina. Una volta alla settimana è consigliabile integrare con carne trita magra e uovo sodo. I giovani vanno alimentati quotidianamente, per gli adulti è sufficiente tre volte alla settimana.

Riproduzione: anche per T. rugosus è necessario un periodo di “brumazione” preferibilmente dalla metà di dicembre fino all’inizio di febbraio con temperatura di 18-21 °C e fotoperiodo di 10 ore. E’ importante che prima di questo periodo gli animali abbiano accumulato sufficienti riserve di grasso e che l’intestino sia vuoto per evitare possibili processi putrefattivi.

Come tutte le tilique questa specie è vivipara e dopo una gestazione che dura dai 116 ai 125 giorni nascono 1-3 piccoli avvolti da una membrana che viene subito mangiata  (Winston l.c.). Essi vanno alimentati con vegetali tagliati sottili, grilli appena uccisi, il tutto spolverato con carbonato di calcio e vitamine facilmente reperibili sul mercato specializzato.

T. nigrolutea ha le stesse esigenze di allevamento e riproduzione di T. rugosus.

Di più facile reperimento sul mercato ed a prezzi più accessibili sono T. scincoides scincoides, T. scincoides intermedia e T. gigas.

Le tre specie hanno esigenze molto simili e, da adulti, arrivano facilmente a misurare 50 cm di lunghezza e talvolta superarli, di conseguenza necessitano di un ambiente proporzionato alle loro dimensioni, preferibilmente con una superficie di base piuttosto ampia. Un terrario di 180 cm di base x 50 x 50 cm è idoneo a ospitare un maschio e due femmine.

L’allestimento deve rispondere ai requisiti di funzionalità e stabilità, pertanto si dovrebbe limitare l’arredamento per lasciare più spazio libero a disposizione degli animali. Date le abitudini terricole, rami e tronchi d’albero, oltre che inutili, possono anche divenire pericolosi per animali goffi e piuttosto pesanti. La corteccia di sughero, leggera e priva di pericolose spigolosità, è il materiale più idoneo per completare l’arredamento e creare nascondigli indispensabili per queste specie. Non volendo rinunciare ad un “angolo verde”, si possono inserire piante robuste in pesanti vasi di terracotta, difficili da spostare o rovesciare. Sul fondo del terrario sono utilizzabili gli stessi materiali consigliati precedentemente.

Il riscaldamento per irraggiamento dall’alto, tramite lampade ad incandescenza o di ceramica con resistenza, è il più indicato simulando il calore proveniente dai raggi solari. Collocate ad un estremo del terrario delimitano una “zona calda”, ove le temperature diurne possono raggiungere i 30-32 °C. Dalla parte opposta nessun riscaldamento, in maniera che il rettile possa scegliere la zona ove preferisca sostare durante il giorno. Di notte è importante che la temperatura si abbassi a 20-22 °C. Esse in cattività vivono bene con bassi gradienti di umidità, per cui è sufficiente 30-40% di U.R.

L’illuminazione deve essere affidata a neon a spettro solare con emissione di raggi UV-B per prevenire pericolosi fenomeni di decalcificazione dello scheletro. In commercio esistono modelli specifici per rettili.

Nei mesi estivi gli allevatori tengono gli animali all’esterno esponendoli direttamente ai raggi solari per alcune ore per evitare disturbi metabolici e favorire un corretto assorbimento di calcio.

Riproduzione: le specie raggiungono la maturità sessuale a due o tre anni. La difficoltà maggiore consiste, anche per queste, nella determinazione del sesso: valutazioni morfometriche, quali dimensioni del capo e della coda e il rapporto testa-corpo, non si rivelano attendibili. Il sessaggio è cosa complicata e difficile in quanto l’eversione degli emipeni dei maschi adulti non è affatto agevole. Questa è possibile soltanto quando i giovani sono lunghi una ventina di centimetri, altrimenti c’è il rischio di causare loro gravi danni (Kirsten Kranz, comunicazione personale).

 


Per stimolare l’istinto riproduttivo, gli allevatori americani consigliano di abbassare la temperatura del terrario a 18-20 °C da dicembre a marzo tenendoli al buio e successivamente di ripristinare lentamente temperatura ed il fotoperiodo originale. 

La gestazione dura da 90 a 195 giorni a seconda dei soggetti. Le femmine in procinto di partorire mostrano la regione addominale leggermente slargata, tendono ad isolarsi, a divenire più intolleranti nei confronti dei conspecifici e a rifiutare il cibo. Nascono da 4 a 12 piccoli di colorazione vivace, simile a quella degli adulti, che accettano cibo immediatamente. Come per le altre specie, anche questi devono essere allevati separatamente. Interessantissimo notare come sono posizionati i piccoli all'interno del corpo materno, a pochi giorni dal parto:

L’alimentazione è molto semplice, infatti in natura sono onnivore, gli allevatori consigliano una dieta composta dal 40% di proteine (carne magra) e dal 60% di vegetali (carote, zucchine, piselli, cavolfiore, ecc.) e frutta finemente tagliati (graditissima la banana). In alternativa, ma non come dieta base, è possibile somministrare anche cibo secco per cani e gatti e uova sode. Gli integratori minerali e le vitamine, una volta a settimana, sono consigliabili, soprattutto per quegli esemplari che non vengono mai esposti direttamente ai raggi solari. Si sconsiglia il cibo vivo perché gli animali si eccitano durante la caccia, entrando in competizione alimentare, con rischi di morsi e gravi ferite.

 

Bibliografia

Greer A.E., 1989 - The Biology and Evolution of Australian Lizards. Surrey Beatly & Sons Pfy Limited. Chipping Norton, NSW. 264 pp.

Winston C., 1994 - Natural History and Husbandry of the Shingleback Skink (Trachydosaurus rugosus) and the Blotched Blue-tongued Skink (Tiliqua nigrolutea). The Vivarium, vol. 6, n. 3: 26-29.

Wagner E., Richardson, 1988 - Breeding the Shingleback Skink, Trachidosaurus rugosus. The Vivarium 1 (2) pp. 40-44