Scinco coccodrillo

Tribolonotus gracilis De Rooij, 1909

di Filippo Stefano dell'Aera

Ordine: Squamata Famiglia: Scincidae

Il genere Tribolonotus comprende 8 sottospecie:

T. g. annectens (New Britain, Bismarck Archipelago)

T. g. blanchardi (Solomon Islands) 

T. g. brongersmai (Admiralty Islands, Bismarck Archipelago)

T. g. gracilis (Papua New Guinea, Admiralty Islands)

T. g. novaeguineae (Irian-Jaya)

T. g. ponceleti (Solomon Islands)   

T. g. pseudoponceleti (Solomon Islands)

T. g. schmidti (Solomon Islands)
 

Lo scinco coccodrillo (altri nomi:New Guinea Crocodile Skink, the Red or Orange Eyed Crocodile Skink, Painted or Bush Crocodile, Helmeted Skink and Muddy Eyed Crocodile Skink) è endemico della Papua Nuova Guinea, precisamente delle Admiralty Islands e vive in foreste tropicali con alto tasso di umidità e precipitazioni in substrati di gusci di noci di cocco e tronchi caduti. Si contraddistingue per la presenza di un anello arancione attorno agli occhi, il suo aspetto ricorda quello di un coccodrillo infatti dalla testa fino alla coda è percorso da 4 file di “spine”. Le dimensioni sono piccole, fino a massimo 20 cm per i maschi poco più piccole le femmine. Alla maturità sessuale, intorno al terzo o quarto anno di età, le femmine raggiungono un peso di circa 35g mentre i maschi fino a 45g. I maschi, oltre ad avere un testa più grande della femmina, presentano dei cuscinetti alla base delle dita delle zampe posteriori e squame allargate alla base della coda, assenti nelle femmine. Si tratta di un rettile notturno/crepuscolare molto timido capace di vocalizzare se manipolato. Passa gran parte della giornata rintanato sotto tronchi o cortecce. Vanno disturbati il meno possibile.

Esemplari di cattura (molto parassitati necessitano di tempestivi controlli veterinari) sono più schivi e delicati rispetto a quelli nati in cattività.

Terrario/Parametri: Il terrario per una coppia (più di due esemplari comporta aggressività tra maschi) deve avere le dimensioni di almeno 80x50 cm e possibilmente sviluppato anche in altezza con terrazzamenti, tronchi, cortecce e piante vere (tipo pothos)per creare molti nascondigli sotto cui scavano la tana. Il substrato deve essere composto da uno stato di 8-10 cm di fibra di cocco con piante vere per mantenere alta l’umidità ambientale. Nei luoghi di origine l’umidità varia tra il 70% e 80% per tutto l’anno per cui è opportuno nebulizzare il terrario almeno due volte al giorno. Un terzo del terrario deve essere occupata dalla parte acquatica non molto profonda per permettere agli scinchi di entrare ed uscire agevolmente. L’acqua va cambiata di frequente perché sono soliti defecare in acqua. Le temperature diurne ideali sono tra i 25° e i 27°C,di notte non più bassa di 20°C. Soffrono le alte temperature soprattutto se per periodi prolungati e oltre i 30°C. Per il riscaldamento si può utilizzare un piccolo spot non puntato al suolo perché il substrato deve restare sempre “fresco”. Per lo stesso motivo se si utilizza il tappetino riscaldante va posto su un lato del terrario e non sul fondo. Per favorire l’assimilazione della vitamina D3 è indispensabile l’utilizzo di un neon ad emissione di raggi ultravioletti almeno al 5%.

Alimentazione: Insettivori, gli adulti vanno alimentati due o tre volte a settimana con: tarme della farina, grilli, blatte, limacce, chiocciole e lombrichi. Importante utilizzare un integratore di calcio e vitamina D3. Esemplari baby vanno alimentati con frequenza quasi giornaliera.

Riproduzione: Si consiglia di tentare la riproduzione al terzo-quarto anno di età al raggiungimento di almeno 35g di peso. Sono rettili ovipari ma al contrario del 95% degli scinchi che depongono da tre a sei uova per volta, la femmina di Tribolonotus gracilis depone un uovo per volta questo perché nonostante abbiano due ovaie, hanno un solo ovidotto funzionale (quello destro). Dopo la deposizione del primo uovo, infatti, l’ovaia sinistra migra attraverso una cavità corporea verso destra per poter ovulare. Di solito il secondo uovo viene deposto pochi giorni prima o dopo la schiusa del primo. Nonostante siano rettili che effettuano cure parentali dell’uovo, è preferibile incubare le uova a temperature comprese tra i 22° e i 27°C su vermiculite umida e umidità intorno al 90%. Temperature superiori possono essere fatali per l’embrione. Le temperature di incubazione non determinano il sesso dei nascituri.

C.I.T.E.S.: No

Per ulteriori informazioni: Filippo (stefil.del@alice.it).