ULULONE APPENNINICO

Bombina pachypus (Bonaparte, 1838)

nome anglosassone: Apennine yellow-bellied toad

di Raffaele Stano

 

CLASSE: AMPHIBIA

ORDINE: ANURA

FAMIGLIA: DISCOGLOSSIDAE

GENERE: BOMBINA

SPECIE: B. PACHYPUS


Descrizione

È un piccolo anuro di lunghezza muso-cloaca fino a 5,6 cm, dal dorso molto verrucoso. La pupilla è rotonda o triangolare, le ghiandole parotidi ai lati del capo sono assenti. Il dorso si presenta di colore variabile dal bruno al verde oliva. Il ventre presenta una vivace colorazione gialla con chiazze scure, carattere che ne consente l’immediata identificazione. Il maschio è privo di sacchi vocali e in periodo riproduttivo presenta delle escrescenze cornee nerastre sulle dita di mani e piedi e sugli avambracci, assenti nella femmina. La larva alla schiusa misura circa 7 mm e alla metamorfosi circa 45 mm. Lo spiracolo è mediano e la coda ha un’ampia pinna dorsale ed estremità ottusamente appuntita. Il dorso è bruno e il ventre biancastro, con delle macchiettature nere più evidenti sulla coda.

Ecologia e Biologia

Prevalentemente diurno ed acquatico, vive di preferenza in pozze ferme anche non molto grandi e poco profonde purché dotate di rigogliosa vegetazione ripariale. Spesso si sono osservate riproduzioni anche in fontanili di campagna. Nei mesi più freddi può ibernare sotto terra, non lontano dal sito riproduttivo. Il periodo riproduttivo va da maggio ad ottobre. Il maschio richiama le femmine con un caratteristico e singolare verso che richiama un ululato (da cui il nome ululone), ascoltabile in ore sia diurne che notturne. Durante il periodo riproduttivo ogni individuo può accoppiarsi due o tre volte. L’amplesso è lombare. La femmina depone 50 – 80 uova per volta, fissandole a rametti o steli d'erba sommersi. L’uovo è rivestito da un involucro gelatinoso di circa 7 mm e presenta un emisfero scuro. La schiusa avviene dopo circa sette giorni e la metamorfosi si completa in circa 2 mesi. La maturità sessuale è raggiunta a circa tre anni. Piccolo e vivace, l’ululone si nutre di tutto ciò che riesce a catturare con la sua lingua vischiosa (anche sanguisughe). Le larve sono prevalentemente carnivore. Se lo si molesta è veloce nel darsi alla fuga ma, messo alle strette, inarca la schiena nel suo caratteristico movimento teso ad esibire la vivace colorazione ventrale. Qualora questa manifestazione non scoraggi l'aggressore, viene allora secreto dalle ghiandole mucose del derma un irritante e tossico liquido biancastro che riesce ad allontanare anche tenaci predatori come le natrici.

Distribuzione

Un tempo considerata sottospecie dell’ululone a ventre giallo, B. variegata, attualmente B. pachypus è ritenuta specie distinta. Come indica il suo nome comune, esso è distribuito esclusivamente in Italia, lungo la dorsale appenninica, dalla Liguria alla Sicilia. Diffusa in tutta la Puglia, in Provincia di Bari la specie appare molto localizzata per assenza di biotopi adatti.

Conservazione

Un tempo assai diffusa, attualmente la specie è minacciata fortemente dalla distruzione ed inquinamento dei propri siti riproduttivi. In particolare, risulta sensibile all'immissione di sostanze estranee nelle acque in cui vive. Esempi ne sono la recente rarefazione della specie un tempo molto presente nelle gravine di Laterza e Mottola, ora però decimata dai pesticidi residuo di sconsiderate pratiche agricole. L'ululone a ventre giallo (di cui quello appenninico all’epoca era ritenuto sottospecie) è protetto dalla Convenzione di Berna e dalla Direttiva CEE 92/43 nell’Allegato II (specie d’interesse comunitario la cui conservazione richiede zone speciali di conservazione).