Il Platy: Xiphophorus maculatus

 

di Andrea Quaranta

 

Phylum: Chordata

Subphylum: Vertebrata

Superclasse: Gnathostomata

Classe: Actinopterygii

Ordine: Cyprinodontiformes

Famiglia: Poeciliidae

 

GENERALITA'

Ognuno di noi possessori di uno o più acquari di acqua dolce, in una delle periodiche visite nei negozi specializzati o guardando vasche di amici e conoscenti, si sarà imbattuto in questo vivace e coloratissimo pesciolino: Xiphophorus maculatus Gunther, 1866. Membro emblematico della famiglia Poeciliidae, in origine abita le lagune di acqua dolce di Messico e Belize, ma la specie che l'ittiologo Günther scoprì in quei luoghi così remoti ed isolati era ben diversa dalle bellissime forme che ora io vedo nell’acquario qui accanto al mio pc.

La specie selvatica, quella rinvenibile solo nel luogo d’origine, si presenta sui toni del grigio con qualche iridescenza e macchia gialla, verde o nera, con maschi molto più piccoli delle femmine. In commercio, invece, si trovano numerose varietà selezionate nel corso degli anni dagli allevatori professionisti, ciascuna con una specifica variazione cromatica ed un proprio nome.

X. maculatus var. Yellow Tuxedo Twin Bar

X. maculatus var. Sunburst

In molte altre zone, come gran parte dell’America tropicale e alcune aree localizzate del sud-est asiatico si trovano esemplari inselvatichiti introdotti per la lotta alle zanzare, veicoli di pericolose malattie.

LA VASCA

Per capire come alloggiare al meglio i nostri platy, analizzeremo i luoghi da cui provengono in natura: abitano specchi d’acqua ricca di minerali calcarei (pH da 7.5 in su, GH e KH alti) quasi privi di corrente, ma altrettanto ricchi di ossigeno; la presenza di quest’ultimo è data dalla ricchissima vegetazione acquatica.

Per tradurre quanto osservabile in natura in un acquario ottimale avremo bisogno innanzitutto di riproporre valori chimici dell'acqua corretti: acqua calcarea è riproducibile inserendo qualche roccia ricca di carbonati, qualora non si riesca ad ottenerla utilizzando la comune acqua di rubinetto. Si ricorda che le rocce calcaree si riconoscono in quanto formano bollicine (frizzano) a contatto con alcune gocce di acido muriatico o anticalcare da cucina (es. Viakal).

 Indispensabili le piante… Via libera quindi a specie da sfondo a crescita rapidissima come Vallisneria, Limnophila, Myriophyllum, Higrophila e Ludwigia, ottime anche le Bacopa, in maniera da creare luoghi in cui nascondersi, molto apprezzati dei cuscinetti galleggianti di Riccia fluitans odel muschio, in cui troveranno rifugio gli avannotti e tanta microfauna, che è sempre molto utile; apprezzabili anche legni e radici, meglio se con qualche pianta a crescita lenta ancorata su di esse, come Anubias, Bolbitis o Microsorum, sulle quali si potranno formare le indispensabili alghe.

Considerando il volume dell'acquario, per 3-6 individui vanno bene 35-40 litri netti, tenendo conto che sono pesci attivissimi e che si riproducono molto facilmente.

ALIMENTAZIONE

Sono pesci assolutamente onnivori, il consiglio è di nutrirli con un buon cibo secco, preferibilmente in granuli, da integrare con del vegetale (sono estremamente voraci: si può spaziare dalle verdure sbollentate, ottimi piselli e spinaci, alle pastiglie a base di alghe per pesci da fondo, di cui si nutriranno appena si saranno ammorbidite) e con del vivo o surgelato, ottime le artemie e i loro naupli. Il consiglio è di non eccedere con il cibo perché i platy trovano sempre qualcosa da mangiare in vasca, dalle alghe filamentose o verdi a pennello, che non devono mai mancare nella loro vasca (purtroppo non toccano le BBA, quelle brune a pennello) fino alla microfauna presente nel fondo (vermetti, piccoli crostacei e tutta quella microfauna che pullula in vasche ben avviate e ricche di vegetazione); addirittura ho osservato che arrivano a sbocconcellare le uova di lumaca (ma non quelle delle Neritine) e le infiorescenze di alcune piante sommerse.

Tendono un po’ a sovralimentarsi per cui io seguo questo piano settimanale con buoni risultati:

Lunedì: Secco (3 piccole somministrazioni)

Martedì: Naupli di Artemia + una pasticca per pesci di fondo (da somministrare a distanza di qualche ora)

Mercoledì: Secco (3 piccole somministrazioni)

Giovedì: Verdure sbollentate

Venerdì: Secco (3 piccole somministrazioni)

Sabato: Chironomus o Artemia

Domenica: digiuno

RIPRODUZIONE

Semplicissima: la fecondazione è interna, con il maschio che adopera il gonopodio (formato dai raggi della pinna anale) per fecondare l'individuo di sesso opposto. La femmina, dopo essersi accoppiata, partorisce da 10 a 30 avannotti vivi dopo circa un mese di gestazione; gli avannotti possono essere prelevati e inseriti in una vasca dedicata, provvista di filtro, luce e riscaldatore, in cui verranno nutriti con alimenti di dimensione opportuna, naupli di artemia e verdure sbollentate e frullate (alternativa migliore anche se più dispendiosa in fatto di sforzi dell'allevatore ed inquinamento dell'acqua).

Si potrebbe anche lasciare gli avannotti liberi in vasca, avendo cura di alimentarli fra le piante in cui andranno inevitabilmente a nascondersi poiché gli stessi genitori e gli eventuali altri ospiti dell'acquario tenteranno di mangiarli; ulteriore opzione è l'allevamento in appositi nidi in rete (nursery).

Avannotto di Platy

COMPORTAMENTO

I maschi sono ossessivi con le femmine, per cui andrebbero tenuti in harem da 1 maschio per almeno 2/3 femmine, 2 maschi per almeno 4/6 femmine e via dicendo. In caso contrario si assisterà a femmine stressate mortalmente e a maschi che sottomettono gli altri, che saranno destinati a nascondersi e ad evitare anche le femmine, pena un violento inseguimento da parte del dominante, che però terminerà raramente con un attacco cruento, ma solo con grande stress da parte dei sottomessi. Il dominante si riconosce perché difficilmente chiude le pinne, è di solito il più grande e quello con i colori più vividi e bracca le femmine senza permettere agli altri di avvicinarsi, inseguendoli finché non sono più visibili. D'altronde sono pesci molto tranquilli con le altre specie e ottimi coinquilini per l’acquario di comunità.

COMPATIBILITA'

Il platy è un pesce estremamente tollerante verso le altre specie, a patto che ci sia compatibilità di valori chimici dell'acqua.

Ottimo l’abbinamento con guppy e molly, chiocciole e neocaridine adulte, pessimo quello con pesci che richiedono acqua acida e tenera, nella quale i platy soffrirebbero.

Nell'ambito dei Poecilidi sono tra i pochi NON indicati per l’acqua salmastra.

In acquari di grandi dimensioni (superiori ai 100 litri) un ottimo abbinamento potrebbe essere il seguente: un harem di platy, un harem di guppy e un harem di molly, magari con qualche mollusco del genere Neritina e crostacei, quali le robuste Neocaridina.