LA SCELTA DEL FILTRO:

FILTRI INTERNI O FILTRI ESTERNI

di Orlando Mauro Petrone


Nell'articolo precedente si è descritta la collocazione dei filtri in vasca e il loro funzionamento, in questo, invece, discutiamo sulle differenti tipologie presenti in commercio; in grassetto le parole in glossario.

 

I FILTRI

Oggigiorno, osservando gli scaffali dei negozi, possiamo trovare un’offerta di filtri tale da coprire tutte le più disparate esigenze e tutte le fasce di prezzo. Vediamo, dunque, come sono fatti.

I filtri possono essere divisi, in base alla posizione rispetto all’acquario, in filtri interni ed esterni.

I FILTRI INTERNI possono essere, a loro volta, così suddivisi:

-Filtri a cartuccia: si tratta di piccoli filtri destinati ad essere usati in piccole vasche o come filtri ausiliari, magari per utilizzare particolari sostanze filtranti come carbone o resine. Sono costituiti da un corpo unico smontabile in più pezzi per le operazioni di manutenzione e sono così costituiti:

 

B    bocchette per l’uscita dell’acqua

P     pompa centrifuga

V     vano per i materiali filtranti

R     griglie d'aspirazione per l'acqua

I vantaggi risiedono soprattutto nel basso costo d’acquisto, mentre gli svantaggi consistono nell’assenza di un efficace filtraggio biologico, nell’esiguo spazio utile per il materiale filtrante, nella frequenza delle operazioni di pulizia dato il ridotto volume di materiale filtrante (che si sporca in poco tempo), nella vicinanza tra ingresso ed uscita dell’acqua tale da non consentire la creazione di un buon riciclo dell’acqua. Attualmente piccole modifiche nella circolazione interna dell'acqua li hanno resi più performanti:

-Filtri ad areatore: analoghi ai filtri a cartuccia ma con capacità filtranti ridotte. Ve ne sono di due tipi: nel primo i materiali filtranti sono alloggiati in un vano apposito, mentre nel secondo il filtraggio è garantito da una spugna a cui non vi è possibilità di aggiungere altri materiali filtranti:

 

A      areatore

PP   pietra porosa

T     tubo per l'uscita dell'acqua

V     vano per i materiali filtranti

G     griglia per il passaggio dell'acqua

S     spugna filtrante

Il funzionamento è semplice: le bolle d’aria, salendo, creano una corrente ascensionale che favorisce il richiamo d’acqua attraverso i materiali filtranti. E’ il sistema più economico in assoluto ma, oltre a non creare correnti d’acqua ha un’efficacia ridotta, pertanto è adatto solo per piccoli acquari (circa 20 litri) o per l’allevamento di avannotti e caridina.

-Filtri biologici laterali: sono attualmente i filtri più diffusi negli acquari di medie dimensioni. Hanno generalmente il seguente schema:

 

 

P    pompa ad immersione

C   vano per il filtraggio biologico

T     tubo per l'uscita dell'acqua

E     vano per il filtraggio meccanico

G     griglia per l'ingresso dell'acqua

Tra i vari tipi di filtri non saranno forse i più efficaci in assoluto ma sono quelli più funzionali oltre che esteticamente migliori. Possono essere in plastica od in vetro. Quelli in plastica, presenti soprattutto negli acquari costruiti dalle grandi ditte, sono forse esteticamente più validi ma hanno uno spazio utile minore rispetto a quelli in vetro (a parità di misure). Inoltre, essendo in plastica, se non adeguatamente trattati, tendono a scollarsi dal vetro. I filtri laterali in vetro, invece, sono più funzionali: lo spazio utile per i materiali è più regolarmente e razionalmente diviso. Unico inconveniente è che devono essere montati contemporaneamente all’acquario per ottenere il migliore effetto. Naturalmente i vetri che costituiscono le pareti del filtro devono essere oscurate. Un buon sistema consiste nel porre della carta adesiva nera all’esterno ed uno strato di silicone nero sulla parete rivolta verso l’interno dell’acquario. Sconsiglio l’utilizzo di vetri colorati poiché, secondo alcuni, potrebbero cedere all’acqua sostanze tossiche per i pesci.

-Filtri biologici laterali mobili: sono una tipologia di filtri che attualmente è stata riscoperta dalle aziende produttrici di accessori per acquari. Consistono in un filtro analogo ad un filtro biologico laterale ma da appendere o attaccare ad una parete dell’acquario. Sono un po’ più scomodi nelle operazioni di manutenzione poiché di solito non presentano aperture superiori e ogni ditta utilizza un sistema diverso per l’accesso ai materiali filtranti.

-Filtri sottosabbia: sono filtri andati in disuso ed il loro utilizzo è limitato a particolari esigenze (ad esempio negli acquari marini), poiché soppiantati da altri tipi di filtri migliori per efficienza e facilità di manutenzione. Possono funzionare con una pompa o con un areatore, secondo i seguenti schemi:

 

PP    pietra porosa

A      areatore

T      tubo per l'uscita dell'acqua

G     griglia per il passaggio dell'acqua (da coprire con il substrato)

I vantaggi risiedono unicamente nell’economicità del sistema. Gli svantaggi consistono nella ridotta efficacia filtrante, nella creazione di un’innaturale corrente d’acqua che va dall’alto verso il basso, nella difficoltà di manutenzione: difatti è il ghiaino a fungere da materiale filtrante il quale, con il passare del tempo, accumula lo sporco fino a divenire anossico; per risolvere il problema si rende necessario disallestire l’acquario con tutti gli svantaggi che ne conseguono .

 

I FILTRI ESTERNI possono essere a loro volta, così suddivisi:

-Filtri esterni propriamente detti: hanno generalmente il seguente schema:

 

I       ingresso dell'acqua

U      uscita dell'acqua

P      pompa integrata

C     coperchio

M     contenitore per i materiali filtranti

L’acqua è prelevata dall’acquario tramite un tubo e, grazie alla potenza della pompa, passa nel cestello che contiene il materiale filtrante (biologico e/o meccanico) secondo diversi percorsi, dopodiché spinto dalla potenza della pompa torna in acquario tramite un altro tubo. Solitamente è usato come filtro ausiliario, ma non sono rari i casi in cui è usato come filtro principale. Questo sistema di filtraggio presenta vantaggi e svantaggi. Il vantaggio è che non si utilizza spazio prezioso all’interno dell’acquario, gli svantaggi sono evidenti durante le operazioni di pulizia e manutenzione che risultano piuttosto laboriose e durante le quali risulta quasi impossibile non bagnare tutt’intorno all’acquario; lo spazio utile per i materiali filtranti risulta inoltre alquanto ridotto, il costo d’acquisto è abbastanza elevato ed inoltre la pompa, specie quando si acquistano prodotti economici, ha breve durata o diviene rumorosa.

-Filtri a percolazione: sono generalmenteusati per i grossi acquari e necessitano di uno spazio libero al di sotto oal di sopra dell’acquario. Questi sono gli schemi generali nei due casi:

A      acquario

PF    prefiltro

U      buco nel vetro a cui è collegato il tubo per l'uscita dell'acqua

V      valvola di sicurezza con galleggiante

EV    interruttore con galleggiante collegato alla pompa

G      griglia per la caduta a pioggia dell'acqua sul materiale per il filtraggio biologico

Il sistema è molto semplice, ed in pratica, osservando bene lo schema di funzionamento, si può riconoscere la spiccata somiglianza con i filtri interni laterali biologici.

In questo tipo di filtri il fattore più importante è la pompa, che, indipendentemente dalla portata, che deve essere comunque elevata, deve avere una prevalenza almeno doppia rispetto all’altezza a cui la pompa dovrà spingere l’acqua. Ciò perché la portata diminuisce con l’aumentare dell’altezza: sarà pertanto massima a livello della pompa e quasi nulla al valore corrispondente alla prevalenza indicata dal costruttore.

Solitamente, in questo tipo di filtri, si usano dei supporti per il filtraggio biologico specifici, come ad esempio le bio-ball, o supporti alternativi, come l’argilla espansa. C’è da sottolineare, comunque, che questo tipo di filtro può essere auto-costruito, ma esistono in commercio filtri percolatori di vario tipo, più sicuri ma con un prezzo mollto elevato. I vantaggi di questo tipo di filtro sono la notevole efficacia, che lo rende consigliabile in particolar modo alle specie più esigenti, ed il notevole spazio utile per i materiali di filtraggio. Gli svantaggi consistono nelle difficoltà a creare un simile tipo di filtro (specie per ciò che concerne i meccanismi contro il trabocco dell’acqua), il costo elevato della pompa, specie se ci si indirizza verso alte portate, e la necessità di avere un ampio vano dove alloggiare questo tipo di filtro.

-Filtri a cascata: sono una particolare tipologia di filtri, che viene applicato ad un lato dell’acquario e azionato da una pompa centrifuga. Sono un’alternativa economica agli altri tipi di filtri esterni e sono pensati per lo più per acquari nati senza filtro. Sono così schematizzabili:

 

I       sifone per l'ingresso dell'acqua

U      uscita dell'acqua

F      vano per i materiali filtranti

Come si può vedere si tratta di un ibrido tra filtro di tipo interno ed uno di tipo esterno. I vantaggi sono il costo non molto elevato e la praticità d’uso e di pulizia. Lo svantaggio maggiore è il ridotto potere filtrante, che lo rendono adatto soprattutto per acquari di piccole dimensioni.

Terminiamo questa carrellata di sistemi di filtraggio con una tabella riassuntiva che consente una consultazione più semplice e rapida.

FILTRI ESTERNI

VANTAGGI

SVANTAGGI


FILTRO ESTERNO PROPRIAMENTE DETTO

-non si usa spazio all’interno dell’acquario

-operazioni di manutenzione laboriose

-ridotto spazio utile per i materiali filtranti

-elevato costo d’acquisto

-ridottadurata della pompa

FILTRO A PERCOLAZIONE

-notevole efficacia filtrante

-notevole spazio utile per i materiali filtranti

-difficoltà costruttive

-necessità di predisporre adeguati sistemi anti-trabocco

-elevato costo d’acquisto della pompa

-elevato costo d’acquisto in assoluto di filtri

 di produzione industriale

-necessità di ampio spazio libero

- collocazione sotto la vasca (dove alloggiarlo?)

FILTRO A CASCATA

-medio costo d’acquisto

-praticità d’uso

-facili operazioni di pulizia

-ridotto potere filtrante

-difficoltà di reperimento sul mercato

 

FILTRI INTERNI

VANTAGGI

SVANTAGGI

 

FILTRO SOTTOSABBIA

-basso costo d’acquisto

-ridotta efficacia filtrante

-creazione di un’innaturale corrente d’acqua

-difficoltà nelle operazioni di pulizia

FILTRO BIOLOGICO LATERALE MOBILE

-si può aggiungere senza problemi ad un acquario già allestito

-abbastanza costoso

-operazioni di pulizia non sempre facili con ventose non sempre efficienti

FILTRO BIOLOGICO LATERALE

-buon effetto estetico

-adeguato volume a disposizione per i  materiali filtranti

-facili operazioni di pulizia

-se in cristallo devono essere progettati  contemporaneamente all’acquario per  ottenere i migliori risultati

-se in plastica sono meno funzionali (generalmente sottodimensionati)

FILTRO AD AREATORE

-basso costo d’acquisto

-adatto solo per piccoli acquari o per  l’allevamento di avannotti e caridine

-assenza di un buon riciclo dell’acqua

FILTRO A CARTUCCIA

-basso costo d’acquisto

-assenza di un efficace filtraggio biologico

-esiguo spazio utile per il materiale filtrante

-frequenti operazioni di pulizia

-ridotto volume di materiale filtrante

-assenza di un buon riciclo dell’acqua

 

GLOSSARIO

BIO-BALL Un particolare supporto per il filtraggio biologico: sono sfere di materiale plastico variamente scolpite che offrono un’elevata superficie per l’insediamento dei batteri nitrificanti, ma sono indicati esclusivamente per filtri di grosse dimensioni.

ANOSSICO Privo di ossigeno.

PORTATA Un parametro fondamentale nella scelta di una pompa: esprime la quantità di litri d’acqua pompati in un’ora.

PREVALENZA Indica l’altezza massima a cui la pompa è in grado di spingere la colonna d’acqua.

 

BIBLIOGRAFIA

Brock T.D., Madigan D., Martinko J.M., Parker J. (1995) - MICROBIOLOGIA, Città Studi Edizioni, 597 pp.   

Horst K. & Kipper H.E. (1998) - L’acquario ottimale, ADI Acquaristica Diffusione-Bologna, 211pp