Syngnathiformes - Un cavalluccio rampante per acquari

(ovvero: come allevare con successo il più simpatico dei pesci marini)

 

di Domenico De Virgilio, foto di Alessandro Vlora

 

Phylum: Chordata

Subphylum: Vertebrata

Superclasse: Gnathostomata

Classe: Actinopterygii

Sottoclasse: Neopterygii

Infraclasse: Teleostei

Superordine: Acanthopterygii

Classe: Osteichtyes

Ordine: Syngnathiformes

Famiglia: Syngnathidae

 

I pesci appartenenti alla famiglia Syngnathidae, come cavallucci marini (seahorse) e pesci ago (pipefish), sono poco adatti all’allevamento in acquario sebbene costituiscano motivo di studio per il loro comportamento insolito e bizzarro.

 

In alto Hippocampus reidi, cavalluccio dal lungo muso dell'Atlantico occidentale; in basso Syngnathoides biaculeatus, pesce ago alligatore del Mar Rosso: da notare la capacità di questo pesce ago di  agganciarsi alle alghe o alle piante sommerse attraverso la coda prensile.

 

L’ordine dei Syngnathiformes raggruppa sei famiglie di pesci dalle caratteristiche molto interessanti.

Alla famiglia Syngnathiformes appartengono cavallucci marini e pesci ago ed entrambi possono essere allevati in acquari speciali riservati solo agli studiosi professionisti. Tutte le specie di cavallucci marini dal lontano 2004 sono protetti dalla C.I.T.E.S. (Convenzione Internazionale per il controllo del commercio di specie in pericolo).

CARATTERISTICHE

Presentano un corpo allungato e ricoperto da placche ossee. La testa dei cavallucci marini è tubolare e termina con una piccola bocca priva di denti.

Sono nuotatori che prediligono acque tranquille, con le specie mediterranee che prediligono fondali ricoperti da praterie di Posidonia.

Il cavalluccio marino è uno strano animale, somigliante ad un cavaliere del gioco degli scacchi, ma questa certamente non è l’unica peculiarità.

Può arrotolare la sua coda ad un’erba marina o qualsiasi oggetto simile, così come una scimmia sudamericana avvolge la sua coda attorno ad un tronco. Ciascuno dei suoi occhi può essere mosso rapidamente e indipendentemente dall’altro. Il cavalluccio mangia qualsiasi animale di dimensioni ridotte tale da poter essere introdotto nella sua bocca: ad una distanza di 3-4 cm la preda è prima avvistata e poi risucchiata. Il genere Hippocampus include circa 20 specie di cavallucci marini, la metà delle quali vive nella regione indo-australiana, le altre vivono al largo della costa europea dell’Atlantico, con due specie lungo la costa americana del Pacifico.

Alla fauna d’Italia sono ascritte due specie di cavallucci di mare, Hippocampus hippocampus e H. guttulatus, e 6 specie di pesci ago, tutte del genere Syngnathus (Linnaeus, 1758).

Il nuoto dei cavallucci marini è molto particolare: si spostano con la testa usata come timone di direzione, tenendola ruotata nella direzione che il pesce vuole prendere e la coda prensile che si avvinghia alle ramificazioni coralline. Non essendo abili nuotatori prediligono acque calme con turbolenza limitata. In foto in basso Hippocampus reidi.

RIPRODUZIONE

La riproduzione dei cavallucci marini è singolare, infatti, è la femmina che depone le uova nella borsa incubatrice del maschio. Dopo che ogni serie di uova è stata deposta nella sua tasca, il cavalluccio è preda di violenti spasmi muscolari per fare posto ad altre uova. All’interno di questa borsa le uova sono fecondate dal maschio che le conserva fino allo sviluppo. Quando i piccoli sono schiusi e si preparano a lasciare la tasca, l’apertura di questa si allarga. Il maschio quindi si piega e si stira alternativamente in contrazioni fino a quando un cavalluccio non è espulso dalla tasca. Dopo ciascuna nascita, il maschio si riposa e, quando tutti i piccoli sono nati, manifesta i sintomi di una spossatezza estrema. Il periodo di schiusa delle uova dipende dalla temperatura dell’acqua, ma di solito si schiudono non prima di 20 giorni. In cattività gli avannotti possono essere nutriti con naupli d’artemia appena schiusi. In basso in foto Hippocampus abdominalis.

Il nostro beniamino può essere allevato con pesci d’indole tranquilla o, meglio ancora, con invertebrati purché non siano presenti Cerianthus o Anemoni. La colorazione dei cavallucci è estremamente variabile a seconda della specie, ma anche a livello intraspecifico: in H. kuda soltanto in condizioni d’allevamento ottimali si osserva una livrea giallo brillante, mentre, quando stressato, diventa nera.

DIFFICOLTA' D'ALLEVAMENTO

Animale piuttosto delicato, non è assolutamente consigliabile ai neofiti. Oltre alla difficoltà di alimentazione (si nutre solo di cibo vivo) i cavallucci marini reagiscono negativamente a valori chimico-fisici dell’acqua non esattamente conformi alla sua biologia. Anche solo un aumento della temperatura oltre i 28-30°C o repentine variazioni di difficilmente recuperabili.

Qualora si entrasse in possesso di un cavalluccio, a mio avviso, è bene acclimatarlo attraverso il metodo “goccia-goccia” per farlo meglio adattare ai nuovi valori dell’acqua. Una volta acclimatato (e possono passare diversi giorni) accetterà naupli d’artemia appena schiusi con notevole avidità a patto che non lo si allevi con specie voraci ed aggressive. La vasca riservata alla sola specie è auspicabile! In ogni caso un fattore importante per riuscire ad allevare questo pesce è di introdurlo in un acquario già funzionante da parecchi mesi in maniera tale che possa trovare nutrimento vario e naturale nel substrato e tra le alghe.

Non dimentichiamoci, inoltre, che i cavallucci marini soffrono di una malattia che porta al galleggiamento e a difficoltà natatorie; nota come “Internal Gas Disease” a tutt’oggi non si comprende ancora la causa scatenante.

Per concludere ho piacere a ricordare il detto che dice: “I cavallucci marini hanno la testa di un cavallo, la coda di una scimmia, la tasca di un canguro, lo scheletro esterno duro come un insetto e muovono gli occhi come un camaleonte”.

BIBLIOGRAFIA

 Hans A. Baensch (1980) - Nuova guida per l’acquario marino, Editoriale Tetra

Dick Mills (1993) – Eyewitness of Aquarium Fish, Editoriale Dorling Kindersley Limited London

Sito internet: http://hippoitalia.it/