ROSPO SMERALDINO

Bufo balearicus (ex viridis Laurenti, 1768)

nome anglosassone: Green toad

di Sandro Frisenda

 

CLASSE: AMPHIBIA

ORDINE: ANURA

FAMIGLIA: BUFONIDAE

GENERE: BUFO

SPECIE: B. BALEARICUS


Descrizione

È un rospo di media taglia, di lunghezza muso-cloaca fino a circa 10 cm. La pelle è verrucosa e sono evidenti le ghiandole parotoidi, subparallele, nella regione nucale. Il tarso è munito di una plica e i tubercoli sottoarticolari sulla faccia inferiore dei piedi sono disposti in una singola serie. Il colore di fondo è chiaro, grigio o verdino, con macchie ben evidenti di colore verde brillante o verde scuro. Sono noti esemplari privi di macchie, con colorazione uniforme, verde chiara. Il maschio è riconoscibile per la presenza di un sacco vocale golare, molto pronunciato, per gli arti anteriori più robusti, e, in epoca riproduttiva, per la callosità nera sull'interno del pollice della zampa anteriore, che serve a trattenere meglio la femmina durante l'accoppiamento. Le femmina ha arti più gracili e manca sia delle callosità nuziali che del sacco golare. La larva alla metamorfosi misura circa 45 mm, ha ano mediano, cresta caudale dorsale non estesa al tronco, dorso di color verdastro.

Ecologia e Biologia

Di indole terricola, diventa acquatico solo durante il periodo riproduttivo svolgendo per il resto attività completamente all’asciutto nei boschi o nei campi circostanti i siti riproduttivi. Il suo ciclo biologico comprende, quindi, fasi di migrazione verso o dai siti riproduttivi. Questi possono essere stagni naturali, paludi costiere o invasi artificiali. La specie sembra sopportare notevoli carichi di inquinamento organico, tanto da colonizzare anche i campi di spandimento delle acque urbane reflue dagli impianti di depurazione biologica. Rispetto agli altri anuri dell’area ha più elevati limiti di tolleranza per la salinità (può riprodursi in acque fino a 20 g/l di NaCl) e per le temperature. Si riproduce tra marzo e agosto. Fondamentalmente notturno, per le fasi di attività seleziona i periodi di elevata umidità ambientale, quindi i movimenti migratori avvengono di solito durante notti piovose. Gli spostamenti migratori verso il sito riproduttivo risultano notevolmente sincroni nell'ambito della stessa popolazione, per cui si possono simultaneamente osservare in acqua numerosi esemplari. Generalmente gli animali tornano allo stesso sito riproduttivo, ma possono riprodursi anche in altri siti incontrati occasionalmente durante gli spostamenti. I maschi richiamano le femmine emettendo il caratteristico canto, simile al verso di un grillo. Il periodo di fregola nei maschi può prolungarsi fino a 2-3 mesi negli stagni più grandi, durante i quali gli animali si trattengono in acqua. L’amplesso è ascellare. La femmina depone da 5.000 a 12.000 uova disposte in un lungo cordone gelatinoso ancorato alla vegetazione sommersa. La schiusa avviene in una settimana, la metamorfosi in 1-2 mesi. La maturità sessuale è raggiunta a circa 4 anni. Carnivoro, si nutre per lo più di artropodi e lombrichi. Le larve sono onnivore. Viene predato da bisce, rapaci e Mammiferi. Se disturbato, la pelle emette un secreto irritante.

Distribuzione

È diffuso dall’Europa centrale all’Asia centrale e nel Bacino del Mediterraneo. In Italia è presente quasi ovunque, comprese molte isole. Nella Provincia di Bari è molto frequente nelle zone litoranee e meno verso l’interno, dove sembra lasciare spazio al rospo comune.

Conservazione

Vivendo spesso ai margini di zone agricole, può risentire della diffusione di pesticidi nell'ambiente. Un grande pericolo è costituito dal traffico automobilistico, che determina un’elevata mortalità di rospi allorquando le loro rotte migratorie incrociano strade. Non sembra minacciato dal commercio di animali. Viene protetto dalla direttiva CEE 92/43 (All.IV, specie che richiede protezione rigorosa.)