ALLEVAMENTO E RIPRODUZIONE DI PELUSIOS NANUS Laurent, 1956

 

Testo e foto di Filippo Stefano Dell'Aera

 

 

Articolo pubblicato sulla rivista specializzata austriaca “SACALIA”(English edition) - Maggio 2018 (pag.32-40)

 

 Descrizione

Pelusios nanus è stata descritta per la prima volta da Laurent nel 1956. Si tratta della più piccola delle tartaruga appartenente alla famiglia delle Pelomedusidae, caratterizzata da un carapace ovale, lungo non oltre i 12 cm privo dello scuto vertebrale. Il piastrone è largo con una cerniera debolmente sviluppata e, nei maschi, oltre ad essere concavo, è leggermente più stretto in corrispondenza della sutura  degli scuti addominali e femorali. Non sono presenti gli scuti inguinali e ascellari. Il Carapace è completamente nero, di forma ovale. Il piastrone è giallo con bordi neri, le zampe giallo con le estremità nero. Pelusios nanus è una tartaruga facile da allevare, di piccole dimensioni  e pacifica con esemplari della stessa specie,  è sempre attiva e in cerca di cibo, tuttavia come altre tartarughe del genere Pelusios non è molto comune tra gli allevatori di rettili per scarsità di esemplari nati in cattività disponibili sul mercato. Non ci sono dati riguardo deposizione e incubazione delle uova in natura ne in cattività essendo stata riprodotta da pochissimi allevatori in Europa, Asia e Stati Uniti. Pelusios nanus non è considerata a rischio di estinzione (IUCN1996) e inserita in Appendice III della CITES quindi è una tartaruga di libera vendita.

 

 

Habitat e distribuzione

E’ presente in Zambia, Angola e Repubblica Democratica del Congo nelle  paludi e nei laghi  irrorati dal fiume Congo. Nella RDC, da cui provengono i miei riproduttori(da Fungurume città a sud del Paese), il clima è equatoriale nella parte centrale attraversata dall’equatore con clima caldo umido per tutto l’anno senza stagione secca. A nord e a sud il clima è tropicale con clima sempre caldo e con stagione secca. La gran parte del paese ha un’altitudine di poche centinaia di metri ( da 300 a 800 metri, ma in alcune zone a sud est arriva fino ai 1300 metri) quota sufficiente per mitigare il clima, mentre nelle zone più a est, vicino i laghi della rift valley, le quote delle montagne circostanti sono maggiori. Fungurume  si trova a un’altitudine di circa 1100 metri con inverni secchi e soleggiati ma con escursioni termiche notturne molto forti. Nella mia ricerca su dati climatici e habitat ho trovato i dati di Lubumbashi una città a 200km da Fungurume. In questa città   durante la stagione secca invernale (maggio- settembre) non piove praticamente mai, in un anno ci sono in media 1200 mm di pioggia con un picco massimo in piena estate, tra dicembre e febbraio, con oltre 250 mm mensili.

I miei esemplari

Acquistai la mia coppia adulta di Pelusios nanus nel maggio del 2012 in occasione del Longarone Reptiles Day da un allevatore ceco che aveva un gruppo consistente di P.nanus, misuravano 11 cm CL con peso di 220gr. il maschio e 230gr. la femmina.

 

Mantenimento e ciclaggio stagionale

Durante l’inverno, ovvero da ottobre ad aprile sono alloggiate in una vasca 80cm x 45cm con un livello d’acqua di circa 15cm. La temperatura è mantenuta sui 24°/25° gradi di giorno con un calo notturno di circa 5°/6°. Il filtraggio dell’acqua è affidato a un potente filtro esterno da 200l/h e cambi parziali di acqua mensili dell’ordine del 30-40%. Da maggio a settembre (o per lo meno quando le temperature notturne si mantengono stabili e superiori ai 15°) sono alloggiate all’esterno in una vasca di forma circolare per metà occupata da sabbia (10-12cm di profondità) e per metà da acqua. Il filtraggio è affidato esclusivamente a piante acquatiche come Lemna minor e myriophyllum brasiliensis. Il livello dell’acqua è inizialmente mantenuto sui 15 cm di profondità e, al fine di riprodurre le medesime condizioni che si avrebbero in natura, è gradualmente ridotto all’aumentare delle temperature ambientali. Quando il livello dell’acqua raggiunge il suo livello minimo le tartarughe iniziano a insabbiarsi in attesa della prossima pioggia. Di solito questa stagione secca simulata inizia a metà giugno e si protrae per circa due mesi fino a metà agosto allorquando viene aumentato il livello dell’acqua a circa 10cm in un’unica volta. Le tartarughe fuoriescono dalla sabbia quasi immediatamente e iniziano la copula immediatamente o dopo poche ore e si ripete per diversi giorni a seguire. Stessa medesima cosa avviene se, durante il periodo di estivazione, a seguito di un temporale estivo la vasca si riempie sufficientemente da stimolare le tartarughe ad accoppiarsi. Ritengo questa “estivazione controllata” fondamentale per stimolare l’accoppiamento,  che  sicuramente in natura si protrae per un periodo ancor più lungo.

 

 

Alimentazione

Pelusios nanus è una tartaruga a dieta esclusivamente carnivora, molto vorace e accetta di buon grado ogni tipo di alimento quale: latterini, tarme della farina, lombrichi, chiocciole e lumache, carne bianca e interiora, budino per tartarughe (da me preparato), pellet di vario genere e sono alimentate due o tre volte a settimana.

 

Stagione riproduttiva 2016

I primi successi riproduttivi sono arrivati nel 2016. Nel 2014 e 2015 le uova furono rilasciate in acqua forse perchè la zona deposizione era troppo umida o troppo secca o forse perchè la femmina era alle sue prime deposizioni. In entrambi gli anni le uova, rilasciate dopo circa un mese dal termine dell’estivazione (nel 2014 il 14 settembre e nel 2015 il 22 settembre) furono rotte e in parte mangiate. Anche nel 2016 la mia femmina rilasciò le uova in acqua, ma fortunatamente, questa volta, riuscii a recuperarle dopo pochi minuti prima che venissero distrutte e mangiate. Tutte le tartarughe del genere Pelusios depongono solo una volta all’anno e la mia P. nanus ha deposto sempre 9 uova ogni anno. Le uova, prontamente prelevate dall’acqua, furono incubate in un substrato di perlite umida rapporto 1:1 a 29°C(+/- 0,5°C) e umidità al 75/80% con una diminuzione notturna della temperatura a 23°C(+/- 0,5° C). La prima schiusa è avvenuta dopo 51 giorni e altre 4 al 52° giorno. Le rimanenti 4 uova non si schiusero, all’interno c’era un embrione ai primi stadi di sviluppo. Le 5 tartarughine nate  presentavano un sacco vitellino ancora molto grande al momento della nascita quindi decisi di lasciarle per qualche giorno ancora in incubatrice ognuna all’interno di un bicchiere di plastica con substrato di carta umida. Purtroppo due tartarughine non riuscirono a riassorbire il sacco vitellino e morirono dopo due giorni.

 

 

 

 

stagione riproduttiva 2017

Nel 2017 la stagione secca simulata iniziò a fine maggio a causa delle alte temperature ambientali. Il 29 luglio, con mio grande stupore, mentre le tartarughe erano in estivazione (e quindi senz’acqua) vidi la femmina fuori dalla sabbia e sotto di essa un uovo rotto e parzialmente insabbiato. Scavando sotto di esso trovai altre 8 uova integre trasferite immediatamente in incubatrice. Probabilmente gli accoppiamenti erano avvenuti durante qualche pioggia/temporale avvenuto qualche settimana prima. I parametri di incubazione furono i medesimi dell’anno precedente ma, questa volta però, solo un uovo giunse a completo sviluppo con l’unica schiusa dopo 60 giorni dalla deposizione. La tartaruga aveva il sacco vitellino già quasi completamente assorbito. Nelle ultime due settimane di incubazione avevo abbassato la temperatura di 3°C per ritardare la schiusa e permettere il completo assorbimento del sacco vitellino all’interno dell’uovo. Le altre sette uova non si schiusero, furono aperte dopo altri 10 giorni e sembravano non essersi per nulla sviluppate. La ragione di un così basso tasso di nascite l’ho attribuita al possibile aumento di temperatura all’interno dell’incubatrice dovuto alle altissime temperature ambientali raggiunte nell’estate 2017 in puglia. Ovviamente è solo un’ipotesi, ma la più plausibile che sono riuscito a darmi.

 

stagione riproduttiva 2018

Il 2018 è stato l’anno di maggior successo per le mie Pelusios nanus, ben 7 tartarughine sono nate dopo 86 giorni a 28°C (+/- 0,5°C) in vermiculite 1:1 e con riduzione della temperatura di 3°C nelle ultime due settimane di incubazione. Nel 2018 l’estivazione è iniziata a inizio a giugno ed è durata tre mesi fino a fine agosto, intervallata da alcuni temporali estivi durante i quali la vasca si riempiva sufficientemente (8-9 cm) da permettere alle tartarughe di disseppellirsi e copulare. La deposizione è avvenuta il 6 luglio 2018, quando la vasca era completamente a secco d’acqua. Non ho trovato dati o articoli riguardanti la biologia di queste tartarughe in natura ma dalla mia esperienza sono sempre più convinto che depongano le uova durante la stagione secca in assenza totale di acqua.

 

La cura dei piccoli

Al momento della nascita i piccoli di Pelusios nanus misurano 13-14 mm CL e pesano 3-4 gr. Sono completamente nere con piccole macchie bianche alle estremità del piastrone. Queste macchie bianche iniziano a diventare gialle dopo circa un mese di vita e dopo qualche mese ancora iniziano ad assumere la stessa colorazione degli adulti. In pratica in giallo del piastrone dei piccoli diventa nero e il nero diventa giallo. I piccoli sono alloggiati, nei primi giorni di vita, in contenitori di plastica medio-piccoli con appena 1-2 cm di acqua per circa 40-50 giorni. Piccoli sassi e qualche ramo di myriophyllum brasiliensis fungono da riparo e permettono di respirare facilmente in superficie. In estate sono alloggiate all’esterno ma non vengono fatte estivare nei primi anni di vita.  I piccoli iniziano ad accettare il cibo dopo 4-5 giorni e mangiano lo stesso cibo delle adulte. Sono alimentate 4-5 giorni a settimana, sono molto voraci e crescono velocemente raggiungendo  anche i 5-6 cm CL in un anno. E’ noto che le temperature di incubazione determinano il sesso dei nascituri, alte temperature producono prevalentemente femmine mentre basse  temperature prevalentemente maschi. Ciò avviene per la maggior parte delle tartarughe asiatiche e per le europee del genere Testudo. Per il genere Pelusios, invece, dovrebbe essere il contrario, ovvero alte temperature producono prevalentemente maschi mentre basse temperature prevalentemente femmine (Prokop 2010). Attualmente non posso ancora confermare tale teoria infatti,  a due anni e mezzo di vita delle mie prime tre nascite, sebbene abbiano raggiunto le dimensioni di 7-8cm CL non risultano ancora sessabili. Avendole incubate intorno alla temperatura perno dovrebbero essere maschi e femmine (1.2. o 2.1).

 

 

 

 

Ringraziamenti

Ringrazio i miei amici Roberto Bonacci e Lorenzo Masi, il primo per avermi fatto appassionare alle tartarughe del genere Pelusios, il secondo per i continui scambi di ipotesi e opinioni e per il supporto morale ricevuto dopo i primi scoraggianti fallimenti.

Letteratura

Bill Branch(2008): TORTOISES - terrapin & tortoise of Africa- STRUIK PUBLISHERS- Cornelis Struik House, Cape Town [page97]

H.Prokop(2010): Breeding of endemic Turkana Mud Turtle. RADIATA [English edition]. Volume 19(9), May 2010 [pages 2-27]

IUCN (1996): IUCN Red List of Threatened Species- www.iucnredlist.org

Dati climatici: http://www.climieviaggi.it/clima/congo

 

Per ulteriori informazioni è possibile contattare direttamente l'autore: stefil.del@alice.it